MAESTRI CARTAPESTAI: Domenico Impedovo
I bozzetti appesi alla parete ripercorrono la storia carnascialesca del maestro Domenico Impedovo, lì, in piedi a modellare una pantera dal doppio profilo di ferro e d’argilla. Poco distante, un gruppo di giovanissimi ragazzi armeggia con colla e carta, quella morbida dei quotidiani, riuniti in altimissime pile frutto dell’attenta raccolta dei putignanesi. Un ‘bottino’ consegnato personalmente o, spesso, lasciato all’ingresso dei capannoni, tangibile dimostrazione del legame tra la città e il suo Carnevale.
“Nelle vene dei putignanesi non scorre sangue ma coriandoli. Un vecchio detto che ripetevano i miei nonni e che oggi, restituisce pienamente il senso di quello che è il Carnevale per noi putignanesi”.
Tra scimmie di carta e negativi in gesso, il maestro, idraulico di professione, ricorda gli inizi di questa lunga avventura tra maschere e carri: “Per i ragazzi della mia generazione, quello della cartapesta, era un mondo fantastico, incredibilmente affascinante; del resto, chi vive qui ha una predisposizione particolare, quasi naturale, ad avvicinarsi a questa realtà. La prima sera mi sono affacciato in un capannone per curiosare un po’; la seconda ho iniziato a dare una mano spostando qualcosina; la terza indossavo un camice e avevo le mani in colla.”
Dalla lavorazione della cartapesta alla parte artistica, con un occhio di riguardo alla meccanica: “mi affascinava l’idea di poter dare vita al pupo, di poter dare vita a un oggetto. Una vera magia.”
Fedele alla tradizione e legato al passato, il maestro Impedovo richiama alla memoria la spiccata ironia dei primi cartapestai, la satira schietta e puramente locale portata in scena dai carri, il clima da festa del paese che invadeva Putignano. “Da diversi anni, grazie al sostegno dell’amministrazione comunale e della Fondazione Carnevale di Putignano, la manifestazione ha allargato i suoi confini: oggi ha una valenza nazionale ed internazionale, richiamando in città centinaia di turisti.”
Un lungo cammino punteggiato da aneddoti, nottate di lavoro, pennichelle nelle sale di essiccazione, applausi del pubblico, riconoscimenti in classifica e trasferte americane: “quando un hobby ti porta a sfilare tra le strade di Chicago con un carro realizzato a Putignano, è un grande orgoglio e un’immensa soddisfazione per l’intera comunità. Ho partecipato per 5 anni al Columbus Day con un carro che portava in scena e raccontava la Puglia: c’era il sole, il barocco leccese, la nostra maschera di Farinella, Rodolfo Valentino, le ceramiche di Grottaglie e tanti altri elementi caratterizzanti della nostra terra.”
Quello che per Domenico Impedovo è un irrinunciabile hobby, per molti è un vero e proprio lavoro: “è per questo che mi auguro un futuro in cui l’arte della cartapesta sia possibilità e lavoro per molti ragazzi.”